Istituto Editoriale Italiano

BREVE STORIA


Una personalità eclettica:
Umberto Notari
(1878-1950)


Umberto Notari nasce a Bologna il 26 luglio 1878 da Giovanni e Prassede Bolognini. Rimane orfano di madre appena quindicenne e deve interrompere gli studi per lavorare. Dopo varie esperienze viene assunto a Il Resto del Carlino e trova la sua strada. Si trasferisce a Roma, dove collabora al Don Chisciotte e all'Avanti. Tuttavia una malattia lo costringe a tornare a Bologna, dove sembra che gli venga amputato un piede. Nel 1902 si trasferisce a Milano dove sbarca il lunario facendo il pubblicista per l'albergo in via Manzoni dove aveva vissuto Giuseppe Verdi negli ultimi anni (morto nel gennaio del 1901) e inizia l'attività giornalistica collaborando a diversi giornali; de Il Progresso di Ferrara è già direttore nel 1903. Presto intuisce il bisogno di testate nuove e innovative; fonda Verde e Azzurro un periodico che si occupa di attività sportive, ed è il primo del genere in Italia. Di nuovi giornali che meglio rispondano alle sue idee ne fonderà tanti:Teatro Illustrato, la Giovane Italia, La Medicina Italiana, La Fiamma Verde, L'Ambrosiano, La Finanza d'Italia. Fonda anche la rivista di cucina più famosa in Italia, chiamata appunto La cucina italiana, la prima rivista dedicata esclusivamente all'arte culinaria, che ebbe un successo strepitoso e ancor oggi gode di ampie tirature, affidata alla moglie Delia, che la dirigerà sino alla morte. Nel suo salotto milanese si raccolgono gli intellettuali dell'epoca di area laica e nazionalista, e soprattutto si lega di fraterna amicizia con Filippo Tommaso Marinetti; condividono le stesse idee, tuttavia con una differenza: Marinetti gode di ottime condizioni economiche e può permettersi di fare ciò che vuole (tanto che i libri non li vende, li regala), Notari proviene da una famiglia relativamente modesta (il padre possiede una piccola azienda tessile) e deve guadagnarsi da vivere, e pertanto le sue innovazioni filosofiche sono intese allo sfruttamento commerciale. I due condividono l'antipatia per il "passatismo" e il desiderio di innovazione. Alla parola "passatismo" Notari suggerisce la contrapposizione del "futurismo", ed è questo il neologismo con il quale sarà conosciuto in tutto il mondo il movimento di Marinetti.

Nel 1904 Notari pubblica Quelle signore, romanzo ambientato in un bordello, il cui protagonista, il poeta Ellera, è perfettamente identificabile con Marinetti, e che suscita enorme scandalo. Il risultato è che se ne vendono 80mila copie in sei mesi, per un totale di oltre 200mila copie; in risposta si scrivono instant-book di condanna o di sostegno, numerosi articoli, e infine arriva una condanna per oscenità in un processo svoltosi a Parma due anni dopo. L'amico Marinetti, che ha partecipato al processo come perito di difesa, ne pubblica fedelmente il resoconto sul Gil Blas, e pochi anni dopo subisce lo stesso processo per il suo Mafarka il futurista.
Nel 1909 fonda il giornale mazziniano La Giovane Italia ("rivista di combattimento sociale-politico-letterario") che ospita il manifesto di fondazione del futurismo; e l'Associazione
Italiana d'avanguardia, di fede repubblicana e anticlericale, strutturata in "fasci" (preludenti sia a quelli futuristi del 1918 sia a quelli fascisti del 1919). L'Associazione sostiene varie campagne politiche, inclusa quella intesa ad espellere il Vaticano dai confini nazionali (tema assai caro a molti ambienti da qualche tempo, per il quale fiorivano le vignette sui giornali satirici, come ad es. L'Asino). Le principali coordinate del progetto riformista di Notari sono "etica" e "dinamica", e quest'ultima anticipa la formula marinettiana associata a "velocità", parola-chiave del movimento futurista. Il progetto dell'Associazione include una serie di obiettivi passati in seguito alla politica futurista, quali il suffragio universale, il divorzio, etc.

Notari acquista un vasto appezzamento in Villasanta, a pochi chilomentri da Monza, dove risiede in una splendida villa circondata da un immenso parco, e dove nel 1904 fonda un suo stabilimento tipografico, la Società Anonima Notari, che stamperà tutti i suoi libri. Nel 1910 fonda la casa editrice Istituto Editoriale Italiano, che suddivide in ampie collane destinate sia ad un pubblico adulto sia alla letteratura per ragazzi; per questi ultimi realizza una delle collane più ampie del periodo, in concorrenza sia con la Biblioteca Bemporad per i Ragazzi sia con le collane Salani: è la Biblioteca dei Ragazzi, per la quale chiama a collaborare due dei più noti illustratori: Duilio Cambellotti, che disegna tutti i frontespizi dell'Istituto Editoriale Italiano, ed Enrico Sacchetti. Tra il 1916 e il 1919 per l'Istituto Editoriale Italiano pubblica una serie di volumi tascabili, chiamati I breviari intellettuali. La copertina è in cuoio o cartoncino, disegnata da Cambellotti. Durante la Grande Guerra fonda il giornale Gli Avvenimenti al quale collaborano diversi futuristi, a cominciare da Boccioni, e negli Anni Venti il quotidiano L'Ambrosiano, divenuto in breve il più popolare quotidiano milanese della sera. Marinetti gli dedica una biografia, Notari scrittore nuovo.

Nel 1901 avvengono le nozze di Umberto Notari con Delia Pavoni, vedova dell'industriale Magnaghi e proprietaria delle Terme di Salsomaggiore. Hanno un figlio, Massimo (1902 - 1921), al quale viene intitolata una scuola a Villa San Fiorano, in prossimità di La Santa (Villasanta), anche perchè aveva pubblicato una sorta di incoraggiamento agli studi ed era stato proclamato "primo studente d'Italia". Massimo muore ad appena vent'anni, e per lui la poetessa Ada Negri, intima amica di Delia, compone il poema Il dono. Ada Negri, insieme con altre personalità intellettuali del tempo, trascorre molto tempo a villa Notari a Villasanta, tanto che al parco della villa dedica alcune pagine di prosa. "Villa Massimo" si chiamerà anche la villa sul lago di Como, in seguito ceduta. Delia muore nel 1935 e Umberto Notari si risposa nel 1938 con la cantante lirica Medea Colombara, all'epoca assai apprezzata.
Ma dopo la morte del figlio non aveva preso più molta parte alla vita sociale e letteraria, e vive ritirato, pur sempre scrivendo e pubblicando romanzi di provocazione che hanno un immediato successo. La casa editrice I.E.I. viene ceduta nel 1943, rilevata nel 1944 da Bruno Tommasini e Luciano Marchisio. Notari muore a Perledo, vicino a Varenna, nel 1950.



TITOLI:

Quelle signore (1904)
Treno di lusso (1906)
I tre ladri (1907)
Fufù (1908)
L'ubbriaco (commedia, 1911)
La fatica nuziale (1928)
La donna tipo tre (1929)
Vita dei rosicanti (1929)
Signora '900 (1929)
Le ragazze allarmanti (1930)
La donna negli affari (1930)
L'elixir di lunga vita (1930)
Il Podestà dagli occhi aperti (1930)
Il giuocatore di bridge (1930)

La Cucina Italiana, aprile 1935
La Giovane Italia n° 95, marzo 1909

Lo stabilimento tipografico
della S.A. Notari a Villasanta (Mi)
A ds: Villa Notari a Villasanta (Mi), al momento disabitata, così come si scorge appena tra gli alberi dell'immenso parco. Il muro di cinta misura non meno di 500 metri di lato.

   


 
Umberto Notari nel 1936

Umberto Notari
ritratto
da Achille Funi nel suo studio
di piazza Cavour a Milano
olio su tela, cm. 108x94,
Milano, Galleria d'Arte Moderna

Umberto Notari nel 1935

F.T. Marinetti,
Notari scrittore nuovo
,
Soc. Anonima Notari, 1937.
In copertina:
ritratto di Umberto Notari
eseguito da Enrico Sacchetti


F.T. Marinetti,
Notari scrittore nuovo
,
cit.:
la dedica a Delia, scomparsa da poco


Le scuole Massimo Notari
a Villa San Fiorano
(ora intestate ad altri)


La Redazione ringrazia il Comune di Villasanta (Mi)
per le informazioni cortesemente fornite

HOME